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Monastero Muestair A3847

Convento di Müstair festeggia 40 anni UNESCO

Il Convento di Müstair festeggia i suoi primi 40 anni quale patrimonio mondiale riconosciuto dall'UNESCO. Assieme all'Abbazia di San Gallo e al centro storico di Berna figura fra i primi tre siti svizzeri che possono vantare questo marchio di caratura mondiale.

A Müstair (GR) è stato posto sotto tutela l'intero complesso monastico di San Giovanni. Non solo gli affreschi carolingi, famosi in tutto il mondo come il più grande ciclo di pittura murale del 9° secolo ancora esistente, ma anche la cappella carolingia della Santa Croce e la Torre Planta, eretta nel 957 e considerata l'edificio più antico della regione alpina.

Oggi nella chiesa del monastero si è tenuta la cerimonia inaugurale dei festeggiamenti del prestigioso riconoscimento, alla presenza del Vescovo di Coira Joseph Maria Bonnemain, del Presidente del Consiglio Nazionale Martin Candinas (Centro) e del Consigliere di stato grigionese Jon Domenic Parolini (Centro).

Fra storia e leggenda
Il periodo della fondazione del monastero è ormai confermato, come ha spiegato oggi a Keystone-ATS la guida del museo Andrea Rodigari, durante la visita alla Torre Planta.

È stato provato che gli alberi da cui fu ricavato il legname per la costruzione originale della chiesa furono abbattuti nell'anno 775. Rispetto ad altri conventi, quello di Müstair fu strutturato fin dall'inizio con dimensioni analoghe a quelle attuali, ha precisato Rodigari.

Un fattore fondamentale per l'ottenimento del riconoscimento UNESCO sono gli importanti reperti legati all'arte e alla cultura carolingia, come gli antichi affreschi che coprono le pareti della chiesa e della cappella. Sono opere di assoluto rilievo storico che furono scoperte per caso nel 19° secolo.

La leggenda narra che la fondazione del monastero, nell'8° secolo, sia dovuta ad un voto dell'imperatore Carlo Magno. Secondo la tradizione, Carlo Magno di ritorno verso il nord dopo la sua incoronazione a Roma, fondò il monastero come ringraziamento per essere sopravvissuto a una bufera di neve sul Passo dell'Umbrail.

Manutenzione e sviluppo
Come ha spiegato Walter Anderau, che da trent’anni presiede la fondazione che gestisce le finanze del monastero, «le sovvenzioni statali sono appena sufficienti per garantire che nulla vada in rovina». I responsabili devono poi occuparsi dell'ulteriore ricerca di fondi per far fronte ai restauri e allo sviluppo dell'intero complesso.

Il monastero appartiene alla Chiesa cattolica: otto suore benedettine ci vivono, alternando lavoro, studio e preghiera secondo la regola del loro Ordine. Il complesso, situato in Val Müstair, sul confine con la Val Venosta nel Tirolo del Sud, accoglie annualmente dai 15'000 ai 20'000 visitatori. Nella cappella e nella chiesa del convento si tengono regolarmente anche funzioni religiose, battesimi, matrimoni e funerali.

La vita all'interno della struttura è caratterizzata anche dalle visite guidate, dalle visite al museo oppure dell'archivio archeologico. Inoltre vengono proposte anche mostre tematiche e laboratori dedicati alle tecnologie del restauro di oggetti antichi. Il valore del patrimonio mondiale è trasmesso anche attraverso numerose proposte creative, come i corsi dedicati alla pittura, allo sgraffito oppure alla riparazione di antichi vestiti. Viene proposto anche un «Percorso del monastero per i piccoli».

I 13 siti patrimoni dell'umanità in Svizzera
Fra i 1157 siti che formano il patrimonio dell'umanità in 167 paesi del mondo, 13 si trovano in Svizzera. Dopo la designazione nel 1983 dei primi tre luoghi degni di protezione – Müstair, San Gallo e Berna – sul territorio elvetico ne sono poi seguiti altri dieci.

Sono i tre castelli di Bellinzona (2000), le Alpi svizzere Jungfrau-Aletsch (2001), il Monte San Giorgio (2003), i vigneti terrazzati del Lavaux (2007), la Ferrovia retica nei paesaggi dell'Albula e del Bernina (2008), l'Arena tettonica del Sardona (2008), la Chaux-de-Fonds e Le Locle, paesaggio urbano orologiero (2009), le Palafitte preistoriche attorno alle Alpi (2011), le opere architettoniche di Le Corbusier (2016) e le Antiche faggete primordiali dei Carpazi e di altre regioni d'Europa (2021) che includono anche – in Ticino – le Valli di Lodano, Busai e Soladino.

Redazione 150
Keystone-ATS
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